La cellulite è l'unica cosa davvero democratica!

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Il periodo è caldo, in senso climatico e cronistico.
Due sono le parole che mi frullano in mente in quesi giorni:cellulite e democrazia.
La cellulite ormai è stata da tempo sdoganata; anche Elena Santarelli in una recente intervista ha dichiarato che l'infame buccia d'arancia è il suo peggior nemico. La seconda (la democrazia) di questi tempi è merce davvero rara soprattutto in alcune parti di questo globo.
Potrebbe sembrare quanto meno "blasfemo" mettere a braccetto cellulite e democrazia, in realtà è un accostamento semantico audace ma reale. La cellulite colpisce tutte: ricche-povere, magre-grasse, alte-basse, vecchie-giovani. Abbiamo imparato a trattarla come una vera e propria malattia (lo è!) e come tale non guarda in faccia a nessuno; nonostante ti possa permettere le migliori e più costose cure lei è sempre lì. Sempre.
Cosa c'è di più democratico di questo?
Allora cosa ci dovremmo augurare, che la democrazia dilaghi come la cellulite o che la cellulite sparisca come la democrazia?
Accertato che imporre con la forza (armata) la democrazia non ha alcun effetto, vorrei che le cellule del nostro corpo si ribellassero come stanno facedo tanti popoli in questo momento, chissà che non si riesca ad ottenere qualcosa.
Nel mondo non cambierà purtroppo nulla, ma almeno non avremmo più le cosce matelassè come una Chanel...

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